Racconti 1
di cartacce vecchie e muffite. Il tanfo di questo suo arruffatissimo archivio di famiglia è qualcosa di cosí nauseante, che oggi ho deciso di lavorare
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; ma vengo dal dentista. Ho passato una nottataccia. Devo essere orribile. Ho evitato di guardarmi nello specchio, per non farmi paura. - Siete
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? Chi può saperlo? Sono inverosimili coteste russe! ... Hai ragione però: è proprio divina! Io che ho potuto avvicinarla ... - Tu? ... Dove? ... - Nel mio
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In quei giorni Fasma era stranamente inquieta, senza ragione. - Ho un cattivo presentimento - diceva. - Deve accadermi qualche cosa di male; lo sento
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-. Rebecca sosteneva il contrario: - Il nostro amore non va soggetto alla legge comune: è un'eccezione. Spesso io ho una specie di paura nel sentirmi
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occhiate eran corsi da un mese fra me e lei, ma nemmeno un solo di quei saluti fatti con un cenno del capo. Ho detto: "colloqui", per modo di dire. La
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per me divenuti assai meno che un ricordo, quasi meno che un sogno. Sa? Io ho un'abitudine poco comune (forse dovrei dire: un singolare organismo
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..., infine, non ho voluto mostrarmi piú virtuosa che non sono. Però voi uomini non potete capirlo. È altra cosa per voi ... - Renato la lasciava dire
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farsi adorare in silenzio? - William scosse il capo tristamente. - Tua madre dev'essere un'altra! - È lei! Ne ho in mano le piú irrefragabili prove
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gran sole, senza ombrellino! ... - Zio, zio, buon giorno! E Zitto. Non sanno nulla che son venuta fin qui. - Sola? - Ora conosco la via; non ho paura
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volesti tradotti? Ho visto passare l'Amore Con un gran fascio di cure. - Dammene, Amore, - gli dissi - Dammene un po'. - Ma egli tirò diritto. Sí, sí
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, spiritualizzata dall'onda orchestrale scaturente dal "golfo mistico", come il maestro lo chiamava - e non finiva di entusiasmarsi. - Ho provato qualcosa di
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stess'ora, in quel viale dei Boschetti onde ridarmi in parte la tranquillità che da due settimane ho perduta. Aspetterò ogni sera, fino a tardi, una celeste
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sentirmi commuovere in modo strano - Si calmi - le dicevo - farà peggio: si calmi. - Mi lasci sfogare - rispondeva - mi lasci sfogare un pochino. Ho un nodo
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un'allegra fiammata. Pareva borbottasse: "Stai fermo, accosta la poltrona; facciamo quattro chiacchiere sotto voce; ho tante cose a dirti!". Ma Alberto ora
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! Bada, che casca!" Ti credevo forse? Eppure ho avuto paura lo stesso ... Che delizia di frescura però! Che paradiso con quel concerto di cardellini, di
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infastidita colla mia presenza - Però - continuai - le darò noia per poco: mi fermo ad Empoli. E lei? (Ipocrita domanda anche questa). - Ho preso un
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don Giacomo. - Quel fior di salute! E l'ho costretto io a sposare costei! Ma come sospettare? - Concettina se ne stava in camera, rannicchiata nella
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benissimo -. E non si lamentava della sua sorte, neppure quand'era sola: - Se Eugenio non mi ama piú, che posso farci? Forse son io che non ho saputo
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borbottare. - Questa scrittura è la mia! Non c'è che dire, è la mia! E picchiava col dorso della mano sul quaderno deposto sulle ginocchia. - Eppure non l'ho
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d'abbattimento le era riuscito anche gradevole. - Come ho potuto resistere? ... Come resisto ancora? ... Ah, il dolore non uccide! - In certi momenti però, tutt'a
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che traversavamo in quel momento. - Credevo che lei dormisse - disse la signora - e avevo paura di svegliarlo. - Non ho dormito - risposi - ma intanto
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vedremo piú ... Ero pazzo! ... Ho orrore di me ... Perdonami ... Ti ho amata ... Da due anni ... Mi ero allontanato di casa tua per questo
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marchesa, impazientendosi e battendo i piedini. - Parla di me? - Che grullo! ... E se vi regalassi una cuoca? - Ne ho già una in serbo, per sposarla in
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all'altra; e il suo dispetto a quella v ista, tanto piú forte quanto piú chiuso, trapassava il cuore d'Enrico pari a una lama di coltello. - Ho comprato
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vorrai ... Non ti darò piú il minimo dispiacere ... Sono stata una pazza ... Perdonami: sei tanto buono! ... Ma ... ho bisogno di tremila franchi
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dai a intendere - gli dissi. - Ti ho fatto segnare per testimone - rispose. - Testimone di che? - Del mio ... contratto di nozze. - Ooh! Ooh
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: - Ditegli che ho aspettato finora e che ... non tornerò piú! ... Soffocava. E andò via, ritta su la persona, come fantasma, mentre la vecchia le faceva
Accademia della crusca
